giovedì 30 maggio 2013

Aurea Mediocritas

Aurea mediocritas, ovvero "una ottimale moderazione", e non, come qualcuno potrebbe tradurre letteralmente, "un'aurea mediocrità", è una locuzione latina tratta dal poeta Orazio (Odi 2, 10, 5); nella lingua latina termine "mediocritas" non ha il valore dispregiativo che ha in italiano la parola "mediocrità", ma significa piuttosto "stare in una posizione intermedia" tra l'ottimo e il pessimo, tra il massimo e il minimo, ed esalta il rifiuto di ogni eccesso, invitando a rispettare il "giusto mezzo".

La "mediocritas", pertanto, il tenersi cioè lontano dagli estremi di ogni posizione intellettuale o condizione di vita, è definita dal poeta "aurea", che non è da intendere in senso letterale, cioè tutta d'oro, ma piuttosto come ottimale, come la migliore che si possa immaginare, così come l'oro è il più apprezzabile dei metalli.

Questa concezione esistenziale si ispira alla filosofia epicurea che invitava l'uomo a godere dei piaceri della vita senza abusarne, come per esempio bere il vino ma senza ubriacarsi, godere del cibo senza essere dediti alla crapula, apprezzare il piacere sessuale senza soggiacere alla libidine.

Qualora l'uomo la realizzi, avrà raggiunto il fine ideale che è quello di trovare una misura in tutte le cose, senza mai trascorrere negli eccessi, come il poeta stesso raccomanda quando dice anche est modus in rebus (Satire 1, 1, 106-107).

L'espressione, tuttavia, oggi viene anche usata in senso ironico e sarcastico, in riferimento a una persona che non ha particolari capacità e non risplende per apprezzabili doti intellettuali, ma occupa ugualmente un posto di responsabilità.

Hic et Nunc Sapere Aude

Hic et Nunc Sapere Aude
E' il motto di una Università italiana online.
Deriva dal motto dell'illuminismo Sapere Aude (abbi il coraggio di sapere).


Sapere aude! (lett. "abbi il coraggio di conoscere!") è un'esortazione latina, la cui attestazione più antica è rintracciabile in Orazio (Epistole I, 2, 40).
Nella lettera, destinata all'amico Massimo Lollio, il poeta offre una serie di consigli, tutti improntati alla filosofia dell'aurea mediocritas (clicca qui). Tra questi è anche l'invito a "risolversi a essere saggio" (v. 40), dedicandosi agli studi e alle occupazioni oneste.

L'espressione è diventata famosa grazie al filosofo tedesco Immanuel Kant, che ne fa il motto dell'Illuminismo e condensa in essa il messaggio di quel processo storico-filosofico. (vedi qui per saperne di più).

Nel suo scritto del 1784, «Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo?», infatti, egli dà una definizione ormai celeberrima: 

L'Illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stessa è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell'Illuminismo.

A questo proposito, la conoscenza è nelle mani del singolo, è in atto da un anno una famiglia di iniziative di corsi gratuiti di massa ed online (MOOC-massive open online courses). Vai a questo link per saperne di più.